Si dicono generalmente intarsi dall’arabo “Tarsi”, quelle opere ornamentali o figure ottenute collocando sopra una superficie piana elementi di diverse sagome e diverso materiale come il legno, il marmo, l’avorio, le pietre colorate etc. L’intarsio si applica agli oggetti,ai mobili, alle pavimentazioni e ai rivestimenti.
Originariamente nato in Asia Minore nel 350 a. C., l’arte dell’intarsio si sviluppò in Italia durante l’Impero Romano con la denominazione di Tarsia. La manifattura dell'intarsio marmoreo nasce con le manifatture granducali fiorentine, il famoso Opificio delle pietre dure, per poi diffondersi a Napoli grazie al re Carlo III di Borbone, che nel 1737 da Firenze fece giungere a Napoli le prime maestranze con l'intento di insegnare agli apprendisti locali questa tecnica artistica. Con il passare degli anni si affina e si migliora la tecnica tanto da influenzare persino l'arredamento: l’art nouveau o modern style. Questo stile presenta come novità il disegno composto da soli elementi vegetali, caratterizzanti da lunghi gambi che si intrecciano tra loro, quasi sempre riquadrati da composizioni scultoree alquanto fantasiose. Anche il prezzo degli intarsi si abbassa perché i macchinari sono sempre più sofisticati e consentono maggiori precisioni, rendendo il lavoro facile, veloce e di ottimo risultato.
In origine la prima fase per la realizzazione di un pannello intarsiato in rilievo prendeva avvio da un modello pittorico dal quale veniva ricavato un disegno esecutivo di carta su cui erano numerate le varie sezioni che costituivano il mosaico. Tutte le sezioni di questo disegno venivano ritagliate e incollate con colle viniliche su fette di pietra di vario spessore, facendo particolare attenzione ai tagli e alle sfumature che davano colore, armonia e senso realistico al soggetto prescelto. Scontornate queste fette con l'aiuto di filo metallico e smeriglio oppure con utensili ruotanti diamantati, esse venivano assemblate per comporre la figura voluta facendo attenzione alla sporgenza dal fondo (di solito marmo nero del Belgio) preventivamente traforato o scavato nei punti dove il rilievo sarebbe stato minore, o lasciato in piano dove maggiore. Una volta incollati tutti i pezzi del mosaico, con una parte di cera d'api e due di colofonia fuse insieme, si procedeva alla scultura vera e propria del soggetto ritratto dando armonia alle forme con la lenta azione di utensili ruotanti abrasivi che già nel Settecento venivano azionati da macchinari basati sul principio del tornio. La fase della lucidatura, altrettanto laboriosa prevedeva l'utilizzo di abrasivi a grana sempre più fine i quali, trascinati da un bastoncino di legno mosso dal movimento delle dita, contornavano tutto il rilievo fino a che il soggetto assieme al fondo non risultasse perfettamente lucido.
Ora il marmo intarsiato è espressione di creativià e passione. Grazie al supporto di macchinari a controllo numerico e tecnologie sempre più avanzate come il sistema a getto di acqua capace di eseguire tagli di estrema precisione sino a 200 mm di spessore a pressioni di 6.000 bar, è possibile ottenere realizzazioni di marmi intarsiati complessi e di elevata qualità. In questo modo non solo il risultato ottenuto è praticamente perfetto ma si riducono al minimo gli sfridi e di conseguenza anche i costi.
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Marmo intarsiato bianco nero
Rosone in marmo
Rosone in marmo intarsiato
Marmo intarsiato disegno
Marmo intarsiato disegno foglie
Marmo intarsiato foglie
Intarsi di legno e acciaio
Intarsi di marmo bianco e legno
intarsi di legno e acciaio satinato
Intarsi di legno marmo bianco e ottone
rosone di marmo intarsiato
Pavimento in marmo intarsiato motivo geometrico
Pavimento di marmo intarsiato
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