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Caratteristiche del pavimento a mosaico

La tecnica del mosaico affonda le proprie radici in età antica, quando serviva a decorare e a rendere uniche le case dei più ricchi. Ora è invece un vero e proprio elemento d’arredo che riesce ad abbellire ogni abitazione. Le pavimentazioni a mosaico possono infatti essere realizzate all’interno di qualsiasi ambiente, sia classico che moderno, purché in sintonia con il resto dell’arredamento. In generale, il pavimento a mosaico è in grado di donare ampiezza e dinamicità a ogni tipo di stanza. Una delle caratteristiche principali di questo tipo di rivestimento è l’impatto estetico che crea, grazie ai diversi disegni, soprattutto geometrici, che si possono realizzare, e alla vasta gamma di colori che possono essere scelti per le tessere. La caratteristica distintiva dei pavimenti a mosaico è che possono essere personalizzati in modo, praticamente, totale. È possibile infatti decidere preventivamente non solo il disegno o il motivo che vogliamo vedere realizzato sul pavimento ma anche i materiali che vogliamo utilizzare. È necessario, quindi, per le pavimentazioni a mosaico stilare un vero e proprio progetto prima di decidere di posare il pavimento avendo cura di pensare anche all'ambiente e al tipo di arredamento in cui il mosaico deve essere inserito. Il mosaico è una tecnica complessa che richiede l'opera di maestranze qualificate, è una espressione artistica che potremmo definire multidisciplinare a cavallo tra pittura, scultura e tecnica costruttiva. Una buona pavimentazione in mosaico deve essere prima disegnata (pittura), poi assemblata (scultura) e poi posta in opera in maniera tale che sia durevole e resistente alle sollecitazioni da calpestio (tecnica costruttiva).

Materiali

I mosaici possono essere fatti sia con pietre naturali quali il marmo, il granito, l'ardesia e il travertino ecc. oppure con smalti. Con i marmi si ottengono sfumature e colorazioni molto naturali, grazie alla presenza di venature e ai colori tenui. Le tessere in smalto, oro o vetro hanno colorazioni molto intense ed una gamma cromatica molto estesa, le textures del mosaico risultano brillanti e contrastate. L'oro può essere sia liscio che martellato con diverse nuances: oro bianco sino al color bronzo.

Tecniche

Le tecniche per realizzare un mosaico sono molte: Il mosaico Romano era usato prevalentemente per rivestimenti pavimentali, ed è caratterizzato da tessere di forma quadrata di marmi policromi; il mosaico Bizantino, introdotto in epoca bizantina era usato soprattutto per rivestimenti parietali (mosaici di Ravenna) ed è caratterizzato dall’uso di tessere di forma quadrata di smalti vetrosi e oro (lo smalto è un materiale vetroso combinato con composti metallici durante il processo di fusione); il mosaico Moderno ha possibilità di impiego praticamente infinite anche grazie all'evoluzione dei collanti e le tessere possono avere anche dimensioni molto diverse tra loro di marmi, smalti vetrosi, ori ecc. A seconda del modo con cui veniva creato il disegno del mosaico i romani ne definirono varie tipologie dette “opus” che significa lavoro, opera.

Opus Alexandrinum: mosaico pavimentale realizzato impiegando tessere o lastre di due colori; è una variante dell'opus sectile.

Opus certum: mosaico di semplice fattura con tessere di forma regolare e posate uniformemente.

Opus incertum: è costituito da un nucleo di opera cementizia rivestito con pietre di varie dimensioni e natura aventi forma irregolare.

Opus lapilli: mosaico, generalmente pavimentale, interamente realizzato con ciottoli levigati di vari colori e dimensioni.

Opus musivum: tecnica decorativa impiegata per volte e le pareti, quando siano richieste decorazioni e figure più complesse ed impegnative di quelle utilizzate per le superfici pavimentali.

Opus reticulatum: è simile all’opus tessellatum con tessere inclinate di 45 gradi; anche questa tecnica fu adoperata per grandi superfici omogenee di pavimentazioni o di parti di fondo ad altri decori.

Opus scutulatum: rappresenta la tecnica di posa dei mosaici di fondo nella quale tessere di uguale colore e dimensioni erano inframmezzate a tessere diverse per colore e dimensioni; di solito queste tessere erano di forma vagamente romboidale, da qui il nome della tecnica “scutula” che significa losanga.

Opus sectile: mosaico eseguito con tessere di forma geometrica dal taglio molto accurato; poiché gli interstizi (spazi fra le tessere) sono ridottissimi, si dovrebbe parlare più propriamente d’intarsi.

Opus segmentatum: è un rivestimento pavimentale costituito da uno strato di cocciopesto (malta di calce che impiega come materiale inerte laterizi minutamente frantumati fino ad ottenere la voluta granulometria) in cui sono inseriti frammenti di marmo o altre pietre.

Opus signinum : è caratterizzato da piccole tessere, molto distanziate fra di loro, che formano semplici motivi geometrici in un fondo di cocciopesto; tecnica generalmente utilizzata per realizzare pavimentazioni.

Opus tesselatum : questo tipo di mosaico appare come un reticolo geometrico, compatto e regolare, derivante dalla forma precisa e costante delle tessere, era per lo più destinato al rivestimento di pavimentazioni.

Opus vermiculatum: è il mosaico più complesso; prevede l'impiego di tessere minuscole e tagliate con grande precisione, capaci di seguire i contorni di figure elaborate e di rappresentare le ombreggiature, i panneggi e le espressioni dei volti delle figure. Sotto questo nome sono annoverati tutti i mosaici "artistici", di alto valore espressivo e di particolare virtù esecutiva.

Posa

I pavimenti a mosaico possono essere posati in due modi differenti: può essere posato completamente a mano posando singolarmente ogni pezzo oppure è possibile posare i pezzi su rete metallica per poi inserire il mosaico così montato all'interno della pavimentazione. La resa estetica è esattamente la stessa in entrambi i casi ma nella seconda opzione l'operazione di posa risulta senza dubbio più semplice. C'è inoltre la possibilità di acquistare anche piastrelle di mosaico fatte proprio con rete metallica. In questo caso si tratta di mattonelle predefinite che possono però essere molto utili quando la superficie da ricoprire a mosaico risulta particolarmente ampia. L'attrezzo principale del mosaicista è una martellina a mezza luna munita di due estremità taglienti che spezzano il materiale marmoreo o vetroso secondo le esigenze di forma e di grandezza. Le tessere sono poi incastonate pressandole nella malta (o incollandole su una rete) una alla volta con le dita. Per avere un'idea della pazienza e dei tempi necessari per realizzare un mosaico, basti ricordare che un metro quadro di mosaico delle chiese di Ravenna contiene da 10 mila a 20 mila tessere, spezzate e posate ad una ad una.

 

 

 

 




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