La bioedilizia utilizza materiali ecologici e non inquinanti, cercando così di ridurre e limitare il più possibile il consumo di energie non rinnovabili. In questo modo, grazie al risparmio energetico e ai minor costi di esercizio e manutenzione, è possibile salvaguardare l'ambiente.
L’uso di materiali eco, anche certificati, e di fonti energetiche alternative non sono però sufficienti a garantire la qualità di un progetto sostenibile perché è necessario e importante considerare anche gli aspetti collegati all’impatto sull’ambiente e quelli economici. Perciò, quando valutiamo l’idoneità di un materiale, dobbiamo tenere conto di tutto il suo ciclo di vita e delle possibili ricadute che ogni fase, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento, determina sull’ambiente. Per questo motivo, anche i materiali non rinnovabili possono di fatto essere considerati sostenibili purché abbiano un processo produttivo efficiente dal punto di vista energetico, con basse emissioni inquinanti e una durata superiore a quella delle loro alternative rinnovabili.
Dunque, i requisiti principali perché un materiale possa essere ritenuto sostenibile sono:
- Produzione attraverso processi produttivi energeticamente efficienti e con ridotte emissioni inquinanti.
- Inesistenza di emissioni nocive negli ambienti domestici dopo la messa in opera.
- Lunga durata ed elevata riciclabilità al momento dello smaltimento.
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