Metacrilato
Il metacrilato, più precisamente il polimetilmetacrilato, o PMMA, è noto con i nomi commerciali di Acrivill, Altuglas, Deglas, Limacryl, Lucite, Oroglas, Perclax, Perspex, Plexiglas, Plexiglass, Resartglass, Vitroflex, Trespex e Setacryl.
Di solito è molto trasparente, più del vetro, al punto che possiede caratteristiche di comportamento assimilabili alla fibra ottica per qualità di trasparenza, e con la proprietà di essere più o meno infrangibile a seconda della sua "mescola". Per queste caratteristiche è usato nell'arredamento e architettonica in genere.
Il PMMA o metacrilato, è spesso usato in alternativa al vetro.
Caratteristiche:
- densità del PMMA o metacrilato: 1,19 g/cm3, circa la metà di quella del vetro (2,5 g/cm3);
- Disponibilità: le lastre di metacrilato possono essere prodotte per estrusione (sigla XT) o per colatura (sigla GS);
L'operazione di polimerizzazione che avviene durante la produzione del materiale, è un operazione fortemente esotermica, pertanto di solito le lastre prodotte non superano lo spessore di 3 mm. Oltre questo spessore pochi produttori al mondo possiedono impianti e tecnologie per polimerizzare il PMMA sotto forma di blocco fino a spessori anche superiori ai 400 mm. Tali spessori sono utilizzati per pareti di acquari oceanici, per sculture ecc.
- Punto di rottura: superiore al vetro e inferiore al policarbonato;
- Durezza: il metacrilato è più tenero del vetro è più tenero ed è sensibile ai graffi e alle abrasioni; eventuali graffi su lastre colate possono essere facilmente eliminati grazie a polish specifici;
- Termoformabile: il metacrilato può essere modellato per riscaldamento a temperature relativamente basse (110 °C circa);
- Trasparenza: è più trasparente del vetro alla luce visibile; a differenza del vetro, esistono alcune formulazioni che non fermano la luce ultravioletta (plexiglas GUV-T); è trasparente alla luce infrarossa fino a 2800 nm.
- Saldatura: Pezzi di PMMA o metacrilato, possono essere saldati a freddo usando adesivi a base di cianoacrilati oppure sciogliendone gli strati superficiali con un opportuno solvente – diclorometano o cloroformio. La giuntura che si crea è quasi invisibile. Gli spigoli vivi del PMMA possono inoltre essere facilmente lucidati e resi trasparenti. Tuttavia gli incollaggi professionali possono venire effettuati con colle a base solvente da due a cinque componenti; la differenza di qualità con queste colle unita alla tossicità/cancerogenicità della maggior parte dei solventi di fatto va soppiantando le colle monocomponenti. Da qualche anno si stanno affermando le cosiddette "colle UV", che uniscono i vantaggi di praticità e prestazioni delle colle mono e bicomponente a base solvente.
- Il PMMA brucia a temperature superiori a 460 °C.
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